GESTIONE DEL TEMPO - LA CAPACITÀ DI MASSIMIZZARE EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀ

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Parliamo del tempo? Ma non come quando cerchiamo di riempire il silenzio imbarazzante di un viaggio in ascensore con uno sconosciuto.

 
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Qui ci interessa in relazione al mondo professionale, quella dimensione in cui sembra deformarsi sotto la pressione di scadenze, incontri, e-mail e multitasking. Quando lo consideriamo in questo contesto – almeno a noi – vengono in mente gli orologi molli di Dalì. Perché ci suggeriscono l’idea che la nostra percezione e gestione della risorsa tempo può essere altrettanto malleabile e creativa. Del resto, se ci chiamiamo Artémat…

Digressioni a parte, puntualizziamo: la capacità di gestire efficacemente il tempo non è solo una questione di produttività o di rispetto delle scadenze, ma una skill fondamentale per il benessere personale e la realizzazione professionale. Nell’ambito lavorativo moderno, dove il cambiamento è l’unica costante e la rapidità è più di una necessità, saper gestire il tempo significa poter rispondere con prontezza e flessibilità alle richieste sempre più esigenti e variabili. I professionisti che eccellono in questa competenza sono abili a destreggiarsi tra le urgenze e a stabilire efficacemente le priorità. Costoro sono capaci di trasformare “Crono” da nemico a prezioso alleato. 

Da un punto di vista sociologico, la capacità di gestire il tempo è una risposta di adattamento alla domanda incessante di produttività ed efficienza che ha caratterizzato l’evoluzione delle società moderne. Dobbiamo (o vogliamo?) fare sempre più cose in sempre meno tempo. Il paradosso è che, nonostante la vita media si allunghi strada facendo, non possiamo prendercela comoda. E infatti ci siamo inventati l’intelligenza artificiale per evitare (si spera) di fare la fine del Fantozzi multitasking nella scena in cui copre le spalle ai colleghi che prendono allegramente il sole sul tetto della Megaditta.  

Ma qui non vogliamo abbandonarsi a speculazioni scientifiche o filosofiche. Per cui ci limitiamo a dire che, nonostante il tempo sia percepito come lineare, la sua gestione nella dimensione professionale non lo è necessariamente e richiede la flessibilità di adattarsi alle priorità in cambiamento.
Torniamo al Secondo Tragico Fantozzi e riavvolgiamo fino alla scena della sveglia. Per dormire fino alle 7:51 e timbrare il cartellino alle 8:30 precise, la routine mattutina del ragioniere è una sequenza di azioni cronometrate sul filo del secondo. In una tale impresa al limite delle possibilità umane, la rottura di un laccio di scarpa è un evento potenzialmente catastrofico. Ma il protagonista, cintura nera di gestione del tempo, non si perde d’animo e, con creatività e sprezzo del rischio, salta dal balcone per prendere l’autobus al volo.
Risate a parte, un buon time management consente di prevedere le conseguenze delle proprie azioni e di pianificare strategicamente.  

Quando si parla di soft skill, è facile entrare nel raggio d’azione di competenze trasversali. La gestione del tempo, infatti, impatta su diversi aspetti della dimensione professionale. La performance individuale è il più ovvio di questi. I lavoratori più “skillati” riescono a posizionare compiti e obiettivi su una scala di priorità opportuna, riducendo lo stress e aumentando la concentrazione. Quando sai come allocare il tuo tempo in maniera efficiente, sei in grado di portare a termine le attività con standard elevati, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi aziendali.
A livello organizzativo, una buona gestione del tempo si traduce in processi più snelli e massimizzazione dell’output di ogni individuo. Team che non procrastinano o disperdono le energie in attività poco rilevanti sono in grado di rispondere rapidamente alle esigenze del mercato e di adattarsi con prontezza ai cambiamenti, mantenendo il vantaggio competitivo.
Infine un’altra questione non da poco. Una gestione del tempo consapevole aiuta a mantenere un equilibrio tra vita professionale e privata, riducendo il rischio di burnout e aumentando la soddisfazione lavorativa. Studi scientifici dimostrano che i dipendenti che si sentono padroni del proprio tempo sono generalmente più motivati, meno stressati e più inclini a mantenere un approccio positivo nei confronti del lavoro. Spesso invece il tempo, in quanto risorsa limitata, è una fonte di pressione – scadenze da rispettare e obiettivi da raggiungere – che crea ansia da prestazione e alimenta le più svariate paure professionali.
Sull’efficacia delle strategie (ben congegnate) di gestione del tempo nel mondo aziendale, un esempio eclatante viene da Google. Quando ha implementato la famosa regola del “20% del tempo”, che permette ai suoi dipendenti di dedicare una parte della giornata lavorativa a progetti personali, ha dato vita a servizi di successo clamoroso, come Gmail e AdSense. 

Se incrociamo le considerazioni fatte finora con la gamification, si aprono nuove prospettive nell'apprendimento e nel miglioramento di questa competenza chiave. Attraverso strumenti come i nostri Business Game e Web InBasket, un concetto astratto come la gestione del tempo si traduce in esperienze tangibili che rendono il training coinvolgente e, soprattutto, efficace. Nelle nostre piattaforme di simulazione, la gestione efficace del tempo si traduce in successo nel gioco che, per estensione, corrisponde a un successo nel contesto professionale reale. I nostri game mettono i partecipanti alla prova in scenari a tempo che richiedono pianificazione strategica, assegnazione di priorità alle attività e adattamento rapido ai cambiamenti. Praticamente riflettono le sfide quotidiane del mondo del lavoro, ma in una dimensione in cui non temere il “fallimento”.
Oltre al divertimento intrinseco delle attività ludiche, i benefici formativi dei nostri strumenti di gamification sono tangibili: miglioramento della capacità di pianificazione e priorizzazione, aumento della consapevolezza su come il tempo viene speso e affinamento delle strategie per ottimizzarne l’uso. Le aziende nostre partner che hanno implementato queste soluzioni hanno osservato un incremento della produttività, una riduzione dei tempi morti e un generale miglioramento nella gestione dei progetti. 

Proprio per questo, oggi, è fondamentale riconoscere che la gestione del tempo non è solo un’abilità da affinare individualmente, ma una competenza collettiva che può elevare l’intera organizzazione. Identificarla nei candidati durante un assessment e potenziarla nei membri dei team è imperativo.
Alla fine di questo nostro brevissimo viaggio, ci echeggiano nella mente le strofe di “Time” dei Pink Floyd, che invitano a prendere coscienza della finitezza del tempo e a spenderlo consapevolmente. Anche se Roger Waters e Co. l’hanno scritta pensando a un contesto più ampio, suonano appropriate pure nel nostro ambito. Inoltre, a quarant’anni di distanza sembra ancora più significativa.
“And then one day you find ten years have got behind you”. Nel brano, il tempo è metafora di vita e la sua imperscrutabile finitezza avvolge le scelte in un senso di urgenza. Possiamo traslare questo pensiero nella dimensione imprenditoriale, invitando le aziende ad agire con consapevolezza e determinazione per valorizzare ogni momento a disposizione, promuovendo strategie di time management che incrementino efficienza e benessere. Noi possiamo affiancarle, in questa missione, offrendo soluzioni innovative che rispondono all’esigenza di formare professionisti e team che non solo riescano a “tenere il passo”, ma anche ad anticipare e guidare il cambiamento.