Che cos’è? È come l’in-basket, ma digitale.

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Per chi non ha ancora avuto l’occasione di provarlo, è un role-play individuale in cui il candidato impersona un manager in un contesto lavorativo simulato. Nell’arco di 30 minuti, deve organizzare il lavoro, leggere e scrivere e-mail, pianificare strategie, risolvere criticità… prendere decisioni.

 
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Col Web InBasket, serviamo al candidato una bollente settimana-tipo da manager, concentrata in tazza piccola e corretta con qualche emergenza. Mentre all’assessor offriamo un magnifico punto di osservazione per valutare al meglio competenze, capacità organizzative, riflessi, precisione nell’individuare le priorità e abilità decisionali del candidato.

Suona antico quanto i videonoleggi di quartiere, eppure per molti questo strumento di assessment funziona ancora con carta e penna. Infatti il “basket” del nome è letteralmente il cestino contenente il fascicolo con le “gatte da pelare” che l’HR consegna ai candidati. Questi lo compilano con le loro proposte di soluzioni e interventi e lo restituiscono. Poi cosa succede? Il più delle volte gli HR perdono diottrie e pazienza nello sforzo di decifrare scarabocchi alieni alla manualità umana. Poi, già sensibilmente provati, si rimboccano le maniche fino alle ascelle e iniziano valutazioni e confronti.

Tra gli “HR digitali”, qualcuno può provare nostalgia per i videonoleggi. Ma non ce n’è uno che rimpianga l’in-basket analogico. Perché la digitalizzazione nell’ambito delle risorse umane è paragonabile alla rivoluzione industriale in quello dell’agricoltura.

Parlando di passato, quando posammo per la prima volta lo sguardo su una di quelle pile di fascicoli, discutevamo di gamification e formazione con un HR nostro partner. Sulla sua scrivania svettava la pila. Emetteva una sorta di aura che calamitava la nostra curiosità. Dovevamo sapere cosa fosse. E appena scoperto, l’ormone della creatività (se esiste) entrò in circolo: usare l’in-basket analogico era come viaggiare a dorso di cavallo, dovevamo progettarne una versione digitale.

Così ci tuffammo in una lavorazione forsennata. Non sia mai che qualcuno ci rubasse l’idea. All’epoca non c’era la moda di contare litri di caffeina e chili di saccarosio consumati per far carburare le idee. Ma le macchine veloci, si sa, non vanno ad acqua. Dopo pochi mesi avevamo la prima beta test. Indovina a chi la rilasciammo. Per lui fu una svolta.

Oggi il Web InBasket è sempre più popolare in tutte quelle aziende che vogliono stare al passo coi tempi. Significa che funziona. E noi siamo fieri di contribuire alla loro transizione digitale con uno strumento che, nato da un’intuizione fulminea, sta rivoluzionando il modo di fare recruiting.

PS: Piccola nota d’orgoglio. Quando iniziano a copiarti hai la certezza che hai lavorato davvero bene. Quindi noi “confidiamo nelle imitazioni”. Ma tu, occhio ;-)